Mara Sala (Publiediting)

Mara Sala

Raccontaci di te! Qual è la tua passione più grande? Cosa ti piace di più di Milano? C’è un tuo posto del cuore che consigli qui in zona Lambrate?

Mi chiamo Mara Sala sono milanese da generazioni, sono nata e cresciuta qui. Milano offre grandi opportunità ed è un luogo ricco di cultura e tradizioni, moderno e pronto al cambiamento.

Mara Sala raccontaci del tuo lavoro! In cosa consiste? Perché hai scelto questa professione? Come si svolge una tua giornata lavorativa-tipo?

Amo il mondo della stampa e della comunicazione. Il primo passo in questa direzione è stata la tesi di laurea, che ho redatto analizzando le riviste geografiche di un determinato periodo storico. In quegli anni, analizzare le riviste significava passare ore e ore nelle biblioteche nazionali. Oggi l’informazione è a portata di click, ma la mia passione non è cambiata. Ho lavorato nella pubblicità, in due case editrici e ho fondato una società di comunicazione nel 1987. Oggi il mio lavoro consiste nella pubblicazione di libri e nella redazione e promozione di riviste online. Mi piace scrivere, rivedere, pubblicare. La mia giornata-tipo inizia dalla casella mail. Arrivano bozze, richieste di acquisto dal sito o comunicati stampa. Poi qualche contatto telefonico e, tutti i giorni, una simpatica pausa caffè con i colleghi.

Raccontaci della tua esperienza in Coworking Lab! Cosa ti ha portato a scegliere questo coworking? Da quanto lavori qui? Quali sono le cose che apprezzi di più?

Voler conoscere persone nuove e iniziare a lavorare in un luogo stimolante è sicuramente ciò che mi ha portata a scegliere il coworking. Coworking lab è il posto che cercavo, adatto alle mie esigenze e ricco di opportunità. Mi sono avvicinata nel 2012 e sono ancora qui, perché questo posto mi piace. Instaurare nuove relazioni è immediato e spesso si creano connessioni professionali che aprono nuove prospettive. Qui ho conosciuto la mia attuale commercialista e ho iniziato un rapporto professionale con un coworker, per il quale ho editato e pubblicato un libro. Mi sento fortunata per aver trovato questo luogo magico di aggregazione e dedizione. Non tornerei mai alle mie vecchie abitudini, perché oggi mi sento più produttiva e soddisfatta.

Raccontaci delle opportunità di business che si sono create, o che ti piacerebbe creare, nella community! Hai già sviluppato dei progetti di business con altri coworkers? Come sono nati? Come si sono evoluti? Vedi altre possibilità di sviluppo con altri coworkers?

Come ho già detto, il coworking mi è stato di notevole aiuto. Ho conosciuto la mia commercialista e ho avuto modo di collaborare con un coworker. È lo spazio perfetto: sono riuscita a dedicarmi con passione e dedizione alla mia attività, riuscendo comunque ad avere momenti di scambio e convivialità. Spero in futuro di trovare altri progetti da condividere con altri coworkers. Non vedo l’ora di mettermi al lavoro e creare un’atmosfera da team di lavoro; ci sono abituata e credo sia il modo migliore per affrontare le sfide: non essere soli. L’anno dell’emergenza sanitaria ha sicuramente troncato idee e progetti di collaborazione. Mi sono adattata alla nuova situazione, ma spero di superare presto il periodo critico e tornare alla mia vecchia routine.

Mara Sala perché scegliere te? Cosa rende il tuo lavoro differente rispetto ai competitors?

Ho molta esperienza nel settore e questo è sicuramente uno dei miei punti di forza. Sono fiera di poter dire che negli anni ho dato vita a un team autorevole, costituito da autori, redattori, giornalisti, illustratori, grafici ed esperti di libri digitali. Grazie a loro riesco ad affrontare grandi progetti editoriali, anche difficoltosi, con serietà e sicurezza. Scegliere me significa ricevere un lavoro curato nei dettagli e svolto da un gruppo di persone appassionate e positive, aspetti fondamentali quando si tratta di progetti complessi.

Contaminazioni. Quali sono le tue passioni? In che modo questi interessi sono rilegati ai tuoi hobbies o divengono carburante per le tue idee?

Questa domanda mi mette in difficoltà: ho poco tempo da dedicare alle mie passioni, ma una di queste ho continuato a coltivarla: la lettura. Leggo tutto: dai “mattoni” tecnico-scientifici ai manuali, fino ai gialli e ai saggi storici. Il mio lavoro si basa anche su creatività e immaginazione, e leggere spesso mi aiuta a individuare nuove tecniche e nuovi soggetti. Quindi sì, posso dire che esista un’importante contaminazione tra il mio hobby e il mio lavoro.

Gianfranco Bosi (GruppoZero)

Raccontaci di te! Qual è la tua passione più grande? Cosa ti ha portato a Milano (se non sei di qui)? Cosa ti piace di più di Milano? C’è un tuo posto del cuore che consigli in zona Lambrate?

Mi chiamo Gianfranco Bosi sono nato qui. Adoro Milano per la sua energia, la sua cultura, per ciò che offre, per la totale libertà di pensiero.

Un posto del cuore?! Via Ventura. I giovani proponevano i loro lavori, il loro estro, ampliando così il polo del design.

Gianfranco Bosi raccontaci del tuo lavoro! In cosa consiste? Perché hai scelto questa professione? Come si svolge una tua giornata lavorativa-tipo?

“Non sono mai stato un dipendente!” Ho iniziato lavorando a servizi legati al mondo grafico-informatico, un’esperienza che ha interessato un periodo di almeno 5 anni. Gli scenari che il mio lavoro delinea sono molto variegati, si passa dall’aspetto creativo e camaleontico in cui esperienza e design si fondono agli aspetti di natura più tecnico-burocratica; il tutto alternando progetti con privati a collaborazioni con altri professionisti.

Nel 2000 ho iniziato a collaborare con studi di architettura diversi, tra i miei principali clienti progetti legati a uffici e ristorazione. Ciò mi ha permesso di fare esperienza in diversi ambiti (dal business alle abitazioni) alternando progetti condivisi a percorsi intrapresi in autonomia.

Questo momento pandemico ha fatto sì che il mio lavoro incontrasse una crescita; collateralmente nel 2008 con la mia partner ho rilevato l’attività di “L’Erbolario” sita proprio in città studi a pochi passi da Coworking Lab presso la quale mi occupo della gestione del web marketing.

Raccontaci della tua esperienza in Coworking Lab! Cosa ti ha portato a scegliere questo coworking? Da quanto lavori qui? Quali sono le cose che apprezzi di più?

Ho incontrato Coworking Lab nel 2016, trovo che sia l’ambiente che meglio si presta per intraprendere progetti personali, più in particolare riguardo al settore dei servizi legato al contatto coi clienti dove ritrovare un perfetto match tra concentrazione e scambi interpersonali. L’organizzazione e l’attenzione al design rientrano tra le particolarità che apprezzo di più.

Raccontaci delle opportunità di business che si sono create, o che ti piacerebbe creare, nella community! Hai già sviluppato dei progetti di business con altri coworkers? Come sono nati? Come si sono evoluti? Vedi altre possibilità di sviluppo con altri coworkers?

È naturale che dalla community vengano fuori opportunità e risorse, contatti con persone che sono poi diventati direttamente o indirettamente partner o clienti. Spesso le esperienze che ho vissuto mi hanno dato l’impulso per fare quel “passo in più”.

Gianfranco Bosi perché scegliere te? Cosa rende il tuo lavoro differente rispetto ai competitors? 

Difficile rispondere alla domanda senza scadere nello scontato.

Credo nell’importanza fondamentale di questo numero: 1,6180339887 ……………..

Sicuramente ho una vasta esperienza maturata sul campo, presupposto per trasformare delle buone idee in un prodotto finito. Un prodotto architettonico si materializza solamente se chi l’ha ideato possiede un’eccellente padronanza nel mescolare 4 ingredienti fondamentali:

1. l’estetica (e qui si apre un capitolo enorme),

2. le proporzioni,

3. la conoscenza dei materiali, della tecnologia e della fisica (indispensabile non solo per realizzare l’idea ma anche per farsi venire delle idee,

4. l’implicazione sociale del prodotto architettonico (altro capitolo enorme).

Altra capacità fondamentale che un buon architetto deve avere è quello di pensare in 3D se non addirittura in 4D, mai progettare solo in pianta, soprattutto nell’interior ricordiamoci che il progetto non si conclude ad altezza occhi, rimane ancora una buona parte di volume sopra di voi da progettare.

Odio la burocrazia, ma la so domare.

Contaminazioni. Quali sono le tue passioni? In che modo questi interessi sono rilegati ai tuoi hobbies o divengono carburante per le tue idee? 

La contaminazione avviene tutti i giorni, tutti i minuti, l’architetto è come una spugna, assorbe tutto quello che vede e persino inconsciamente rielabora ciò che ha memorizzato per contaminare i successivi progetti, talvolta senza rendersene conto. Il mio più grande hobby è viaggiare, l’ho fatto tanto da giovane e cerco non appena possibile di farlo anche adesso. La fotografia, strumento fondamentale per rappresentare l’architettura. Esistono fotografie che uccidono un prodotto architettonico, altre che lo esaltano. Una buona fotografia sta a una brutta fotografia come la prospettiva sta all’assonometria.

https://www.gruppozero.biz/
@gianfrancobosi

Federica Metrangolo (Jocca)

federica metrangolo

Mi chiamo Federica Metrangolo e sonio una persona che ricerca la costante evoluzione. A mio avviso, Milano è la città che per eccellenza permette di essere sempre impegnati. Si è a contatto con nuovi stimoli, immersi nella cultura e coinvolti in eventi che rendono ogni giornata ed uscita diversa da quella precedente.

L’università e l’ampia offerta di opportunità lavorative mi ha portata a Milano, dopo essere andata via questa meravigliosa città mi ha richiamata a sé. Il quartiere di Lambrate è sicuramente un quartiere comodo e ben servito. La zona è molto comoda per raggiungere qualsiasi punto di interesse in poco tempo. Non ho un luogo preferito di Milano, credo che man mano che i miei interessi cambiano, scopro e frequento nuove zone di Milano più adatte a ciò che ricerco!

Federica Metrangolo raccontaci del tuo lavoro! In cosa consiste? Perché hai scelto questa professione? Come si svolge una tua giornata lavorativa-tipo?

Attualmente sono responsabile di export e vendite per un’azienda spagnola principalmente nel settore del Retail e Grande Distribuzione Organizzata. Continuo ad esercitare come freelance la professione di Interprete di Conferenza e di Trattativa per eventi e incontri di carattere economico-commerciale e fiere di settore. Collaboro principalmente con Ambasciate e Camere di Commercio qui a Milano che richiedono un servizio specializzato nelle lingue inglese e spagnolo. Ho scelto queste due professioni in quanto mi permettono di condurre una vita dinamica e in costante movimento, nonché di creare sinergie a livello lavorativo ed essere sempre in contatto con persone e clienti con i quali, nel tempo, ho avuto modo di stringere legami anche di carattere personale. Sono spesso in viaggio per incontrare i clienti o in giro per eventi, ma trascorro una buona parte del mio tempo nel coworking per gestire gli aspetti più operativi delle mie attività.

Raccontaci della tua esperienza in Coworking Lab! Cosa ti ha portato a scegliere questo coworking? Da quanto lavori qui? Quali sono le cose che apprezzi di più?

Ho scelto il Coworking Lab perchè mi è sembrato molto alla mano, con ampi spazi luminosi e gente interessante. Credo molto nelle relazioni e nel networking che si possano generare in spazi come i coworking; questo nello specifico ha varie aree condivise, dalla cucina a un bellissimo terrazzo con tavolate e sdraio che ci accolgono nei momenti di relax e chill out. Trovo importante anche l’autonomia di accesso 24/7, la privacy delle sale riunioni e la possibilità di scegliere tra una postazione fissa e una flessibile in base alle esigenze di ognuno. Sono qui da oltre 2 anni e credo che grazie al contributo di tutti i coworker, il Coworking Lab sia uno dei più accoglienti su Milano.

Federica Metrangolo raccontaci delle opportunità di business che si sono create, o che ti piacerebbe creare, nella community! Hai già sviluppato dei progetti di business con altri coworkers? Come sono nati? Come si sono evoluti? Vedi altre possibilità di sviluppo con altri coworkers?

Credo ci siano svariate opportunità di business con i coworker. Il Coworking Lab ospita varie figure professionali, da traduttori a architetti, designer, venditori, ingegneri, informatici, imprenditori, avvocati, coach, etc. È difficile pensare che non si creino delle occasioni di scambio e non nascano vere e proprie collaborazioni. Ad oggi ho sicuramente tratto vantaggio dal contributo di ognuno in varie occasioni per diverse occorrenze. Trovo che una vera e propria collaborazione possa sicuramente nascere laddove si vadano a creare dei progetti che prevedano la presenza di una figura professionale presente nel Coworking. Di certo la condivisione degli spazi ci ha portato con il tempo a conoscerci tutti e in futuro, laddove si dovesse avere bisogno di un professionista, trovo scontato che si coinvolga in primo luogo qualcuno di vicino, in questo caso fisicamente! So che ci sono varie collaborazioni in corso, non ho progetti di business attivi ma presto sento che qualcosa potrà prendere forma! 

Anna e Valentina (R+R)

anna valentina

Siamo Anna e Valentina la nostra passione più grande è…il nostro lavoro!

Entrambe fin da piccole avevamo il sogno di diventare architetti, siamo felici di averlo realizzato e dal 2017 di condividere uno studio tutto nostro.

Siamo entrambe milanesi, anzi io (Valentina) proprio “Lambratese”: sono nata e cresciuta in questa zona di cui mi piace tutto perchè spesso è anche legato a un ricordo d’infanzia, come i Giardini della Porta Blu (Via Zanoia, Ndr) o la piscina di Via Ponzio.

Anna: io abito in zona Maciachini e frequento Lambrate grazie al Coworking.

Uno dei posti di sicuro più speciali è lo storico grissinificio Edelweiss.

Anna e Valentina raccontaci del tuo lavoro! In cosa consiste? Perché hai scelto questa professione? Come si svolge una tua giornata lavorativa-tipo?

Ci occupiamo di progettazione e ristrutturazione d’interni (privati o commerciali) e consulenza a 360°: se un cliente ce lo chiede, lo seguiamo da prima dell’acquisto dell’immobile fino alla scelta e disposizione degli arredi a lavori di ristrutturazione finiti.

Le nostre giornate spesso iniziano presto con le telefonate dai cantieri, poi siamo spesso in movimento per sopralluoghi negli immobili, fornitori di materiali, incontri con le imprese…quando dobbiamo incontrare i clienti, avere la possibilità di usare le sale riunioni in Coworking è un grandissimo vantaggio, sia per la bellezza dello spazio che per le dimensioni delle sale.

Raccontaci della tua esperienza in Coworking Lab! Cosa ti ha portato a scegliere questo coworking? Da quanto lavori qui? Quali sono le cose che apprezzi di più?

Abbiamo scelto Coworking Lab perché è bello, comodo, funzionale e soprattutto perché è frequentato da persone simpatiche, attive sia nel nostro ambito che in professioni completamente diverse.

Ci piace molto la possibilità di scambiare due parole nelle pause, così come di confrontarci per avere un punto di vista esterno.

Fare networking qui è davvero molto facile e naturale.

Raccontaci delle opportunità di business che si sono create, o che ti piacerebbe creare, nella community! Hai già sviluppato dei progetti di business con altri coworkers? Come sono nati? Come si sono evoluti? Vedi altre possibilità di sviluppo con altri coworkers? 

Sono avvenuti scambi di referenze e clienti in passato con colleghi di ambiti affini (per certificazioni o perizie) ed è tuttora in corso una collaborazione con Realia, una società immobiliare del Gruppo Next Planet che possiede anche il Coworking. 

Sono tutte opportunità che sarebbe stato molto difficile creare se avessimo avuto un ufficio “in solitaria”, ecco perché siamo felici di questa scelta e continuiamo a rinnovarla da oltre 3 anni.

Roy Bisschops (ZeroPXL)

roy bisschops

Mi chiamo Roy Bisschops, sono olandese e da agosto 2012 abito a Milano insieme con mia moglie Inge (anche lei olandese). Dall’inizio abbiamo vissuto nella zona Lambrate/Città Studi, sia in via Teodosio e che in via Ampere, prima di trasferirsi in via Porpora di fronte alla nota pasticciera De Luca. Solo quando abbiamo deciso di comprare casa nel 2016 ci siamo trasferiti nella zona Turro.

Quello che ci ha portato a Milano o in generale in Italia (la domanda che probabilmente mi è stata posta più spesso in questo paese), è stata la volontà di vivere avere un’esperienza lavorativa in un altro paese per un periodo più lungo. Nei Paesi Bassi non eravamo legati a casa o figli e perciò liberi di fare questo trasferimento senza problemi. E non ci è dispiaciuto!

All’inizio Milano era una città poco conosciuta in Olanda e non era considerata una destinazione per un viaggio. Per cui in città era abbastanza tranquillo e si vedeva soprattutto i Milanesi in giro. Nel weekend la città era quasi desolata e si poteva entrare nel duomo senza biglietto e senza coda. Poi è arrivato l’Expo nel 2015 e tutto è cambiato. Sempre più turisti da tutto il mondo, anche dall’Italia, venivano a Milano e pian piano la città è diventata più vivace, con un’offerta culturale crescente. E anche i Milanesi non scappano più, ma si godono quello che Milano ha da offrire. Ed è questo che mi piace alla città, come è cambiata e come continua ad adattarsi.

Ormai non vengo spesso in zona Lambrate, però ho ancora dei posti preferiti, come La Siciliana per i cannoli freschi, la pasticceria De Luca per le zeppole e il birrificio Lambrate, ovviamente per le birre buone.

Roy Bisschops raccontaci del tuo lavoro! In cosa consiste? Perché hai scelto questa professione? Come si svolge una tua giornata lavorativa-tipo?

Mi sono laureato come architetto in Olanda, dove ho anche lavorato come architetto per circa 7 anni. Lì mi sono interessato e appassionato per la fotografia di architettura e di interni. Una volta a Milano ho notato che diventerebbe difficile trovare un lavoro in uno studio di architettura. Dopodiché ho deciso di avviare la mia attività come fotografo di immobili, ‘ispirato’ dalla qualità degli annunci. Ho anche iniziato a lavorare per What a Space (www.whataspace.it), per quale ho fotografato numerosi spazi per eventi, e ho potuto ampliare la mia esperienza nella fotografia di interni. 

Infine ho creato il brand ZEROPXL (www.zeropxl.com), per migliorare la mia visibilità online. Lavoro principalmente per agenti immobiliari, aziende, architetti, privati e proprietari di case vacanza. 

Le giornate lavorative sono diverse. A volte sono fuori tutto il giorno per fare le foto, e il giorno dopo sono alla mia postazione per fare la post-produzione delle fotografie. In altre giornate ho un piccolo shooting fotografico in mattinata, quando torno al coworking faccio la post-produzione e poi dedico del tempo alla mia formazione, perché non smetto mai a imparare nuove tecniche fotografiche. 

Raccontaci della tua esperienza in Coworking Lab! Cosa ti ha portato a scegliere questo coworking? Da quanto lavori qui? Quali sono le cose che apprezzi di più?

Sono arrivato in Coworking Lab grazie a mia moglie che ha iniziato qui nel 2016, dopo il suo lavoro per Expo2015. Ho lavorato molto per What a Space fino al 2017 e avevo una postazione presso un altro coworking in zona Gorla. Però dal 2018 ho deciso di dedicare tutto il tempo a ZEROPXL e ho iniziato a condividere una scrivania in Coworking Lab insieme con Inge. Da subito mi è piaciuto molto perché lo trovo un ambiente moderno, tranquillo e luminoso. Si riesce a lavorare senza disturbi, ha i servizi adatti come le sale riunioni, stampante, le sale break e ovviamente l’ampio terrazzo. Inoltre c’è sempre gente simpatica in giro.

Raccontaci delle opportunità di business che si sono create, o che ti piacerebbe creare, nella community! Hai già sviluppato dei progetti di business con altri coworkers? Come sono nati? Come si sono evoluti? Vedi altre possibilità di sviluppo con altri coworkers?

Dall’anno scorso sono spuntate le prime collaborazioni, all’inizio con Coworking Lab stesso: insieme con Inge abbiamo fatto una proposta per la riprogettazione del terrazzo. Poi ho fatto delle foto die un  immobile per Realia Studio e ora sto facendo le fotografie di ritratto dei coworker per il blog di Coworking Lab.

Non ne ho ancora parlato, ma potrei pensare ai servizi fotografici dei cantieri finalizzati, progettati dagli architetti al coworking.

Fabrizio e Luca (VPC)

fabrizio luca

Fabrizio e Luca la loro passione è la loro professione.

Fabrizio: La mia passione è analizzare lo status quo per capire come poterlo migliorare e farlo evolvere in modo che generi un impatto positivo sulle persone.

Sono di Como e sono arrivato a Milano perché la sento molto affine al mio modo di affrontare la vita: dinamico, veloce e, appunto, sempre in via di sviluppo come me e i miei progetti.

Nell’ultimo periodo ho riscoperto il piacere di raggiungere il Coworking a piedi, facendo lunghi viali alberati; mi piace molto la vivacità che si respira intorno al Politecnico.

Luca: Le mie passioni più grandi sono le persone, i viaggi e lo sport, elementi che mi consentono di restare in equilibrio e vivere al meglio le mie giornate. Arrivato a Milano 20 anni fa per  vivere a pieno la mia vita personale e professionale ponendomi sempre nuovi obiettivi.

Fabrizio e Luca raccontateci del vostro lavoro! In cosa consiste? Perché avete scelto questa professione? Come si svolge la vostra giornata lavorativa-tipo?

Fabrizio: Ho fondato Very Personal Consulting insieme a Luca nel 2016.
In VPC offriamo servizi di consulenza strategica in ambito HR, affiancando le organizzazioni nella valorizzazione del loro patrimonio in termini di persone e talenti. Credo infatti profondamente nel potenziale umano, e ritengo che le aziende debbano giocare un ruolo importante nello sviluppo della società in generale.

Luca: Ho scelto questo lavoro perché mi permette di stare con le persone, affiancarle nei momenti di criticità fornendo loro strumenti pratici e spunti di riflessione per affrontare al meglio le sfide nel lavoro e nella vita di tutti i giorni. 

Oggi non c’è più distinzione tra identità privata e identità lavorativa (forse non c’è mai stata) e alcune realtà come le B-Corporate (Benefit Corporate) hanno capito che per fare business in modo etico è impossibile prescindere dall’impatto sul territorio, sull’ambiente e, ovviamente, sui propri collaboratori e le persone che li circondano.

Ci impegniamo tutti i giorni per portare questo approccio in tutte le organizzazioni che incontro, dalla PMI alla multinazionale, e in VPC con progetti no profit e di CSR.

Raccontaci della tua esperienza in Coworking Lab! Cosa ti ha portato a scegliere questo coworking? Da quanto lavori qui? Quali sono le cose che apprezzi di più?

Col mio socio nel 2016 siamo partiti non da un garage stile Sylicon Valley ma dal tavolo di casa. Abbiamo velocemente capito di aver bisogno di un ambiente più consono e stimolante, ma i diversi coworking che abbiamo girato nei mesi successivi non ci hanno mai soddisfatto né in termini di costi né di ambiente.

Grazie alla segnalazione di un’amica siamo arrivati in Coworking Lab, dove finalmente abbiamo trovato una bella Community di professionisti e il giusto compromesso tra un ufficio privato e uno spazio condiviso: qui ci sono solo i vantaggi di entrambi!

Raccontaci delle opportunità di business che si sono create, o che ti piacerebbe creare, nella community! Hai già sviluppato dei progetti di business con altri coworkers? Come sono nati? Come si sono evoluti? Vedi altre possibilità di sviluppo con altri coworkers?

Il bello di Coworking Lab è che è frequentato da professionisti e imprenditori di altissimo livello che, esattamente come i veri campioni nello sport, non hanno bisogno di “esibire per dimostrare”.

Nell’ultimo anno abbiamo avviato due collaborazioni: una con Almatech, società attiva nello sviluppo dell’intelligenza artificiale (asset strategico per le nostre consulenze in fase di assessment) e una con Next Planet, con la quale ci sono ottime sinergie nel rendere la gamma dei servizi che possiamo offrire ai nostri clienti sempre più completa. Grazie a loro infatti possiamo integrare alla consulenza HR anche quella sull’ingegnerizzazione dei processi e sull’ottimizzazione delle piattaforme tecnologiche.

Il vantaggio di condividere lo spazio con queste due realtà (e molte altre) è il confronto costante, che genera sempre nuove idee e permette un allineamento ottimale nei confronti dei clienti.

Rosanna Piccinelli (avvocato)

rosanna piccinelli

Mi chiamo Rosanna Piccinelli sono una grande appassionata di natura, camminate in montagna, animali, e fin da giovanissima ho iniziato a praticare yoga, che per qualche anno ho anche insegnato.

Milano è la mia città e mi piace molto per la sua mentalità aperta, le opportunità che offre, i suoi quartieri tutti diversi come ad esempio questo di Lambrate, ancora ricco di piccoli negozi, che lo rendono molto vivo.

Rosanna Piccinelli raccontaci del tuo lavoro! In cosa consiste? Perché hai scelto questa professione? Come si svolge una tua giornata lavorativa-tipo?

Sono un avvocato, mi occupo principalmente di diritto di famiglia e di diritto penale minorile.

Ho scelto questa professione per l’importanza che attribuisco alla tutela dei diritti; da una fase iniziale più incentrata sulle cause e sulle vittorie in tribunale ho deciso poi di focalizzare il mio impegno in un ambito più allineato ai miei valori come quello dell’amministrazione di sostegno per persone con disabilità fisiche o psichiche.

In questo modo posso coniugare l’aspetto umano del rapporto con medici, assistenti sociali e assistiti con l’esercizio del diritto, che diventa davvero una garanzia di tutela per i soggetti più fragili.

Le mie giornate si dividono fra mattinate in movimento per udienze, incontri con i medici o i responsabili delle RSA e i pomeriggi al computer in Coworking, dedicati allo studio dei casi e alla scrittura.

Raccontaci della tua esperienza in Coworking Lab! Cosa ti ha portato a scegliere questo coworking? Da quanto lavori qui? Quali sono le cose che apprezzi di più?

Abito dall’altra parte della città rispetto a Coworking Lab ma sono felicissima della mia scelta!

Ho lavorato per molto tempo in studi associati e poi da sola; da circa un anno ho messo radici qui e apprezzo sempre di più i molti aspetti positivi sia dello spazio che della community.

Avevo provato altri coworking infatti ma poi ho scelto questo sia per la possibilità di accedere in completa autonomia a qualsiasi ora (per me non sono rare le lunghe serate o i sabati al computer) sia per le occasioni di scambio e confronto con gli altri coworkers.

Per me è stata inizialmente una sfida quella di condividere uno spazio con persone estranee, data anche la delicatezza dei casi di cui mi occupo, ma qui ho sentito da subito un bel clima di fiducia, collaborazione, stimolo reciproco e completa libertà.

Non c’è davvero paragone né rispetto al lavoro da casa, che è il mio spazio privato, né a quello in altri studi, in cui mancava la grande ricchezza (che ho qui) di un punto di vista esterno e disinteressato.

Raccontaci delle opportunità di business che si sono create, o che ti piacerebbe creare, nella community! Hai già sviluppato dei progetti di business con altri coworkers? Come sono nati? Come si sono evoluti? Vedi altre possibilità di sviluppo con altri coworkers? 

Il bello di essere circondata da professionisti che lavorano in altri ambiti è la grande possibilità di contaminazione reciproca, che nel mio caso mi ha portato a poter esprimere i miei talenti anche in aree diverse.

Quest’anno si sono create due opportunità di collaborazione, di cui una è in fase di sviluppo, e anche per me è stato naturale indirizzare amici e conoscenti verso altri coworkers proprio in virtù della fiducia e del rispetto reciproci.

Catherine Roussel (traduttrice)

catherine roussel

Mi chiamo Catherine Roussel sono francese di nascita e milanese d’adozione 🙂

Sono arrivata in Italia nel 99, quando lavoravo nell’ufficio commerciale Export di Brunello Cucinelli a Perugia. Lì ho conosciuto il mio futuro marito, con cui poi ci siamo trasferiti a Milano e nel 2012 sono diventata freelance.

La mia grande passione è…studiare! 

Sto finendo il 5° anno di giurisprudenza che frequento a distanza con un’università di Parigi, dopo essermi laureata in precedenza come traduttrice.

Amo molto Lambrate, è un quartiere vivo che conserva ancora lo spirito di una volta. 

Mi piace molto che ci sia anche un teatro qui vicino (in Piazza Leonardo) e fra i miei negozi preferiti c’è la gelateria artigianale “Tra le righe”: bella e… buona!

Catherine Roussel raccontaci del tuo lavoro! In cosa consiste? Perché hai scelto questa professione? Come si svolge una tua giornata lavorativa-tipo?

Mi occupo di traduzioni da e per il francese sia in ambito moda che legale, ecco perché ho deciso di specializzarmi ulteriormente con la laurea in giurisprudenza.

È un lavoro sia tecnico che creativo che mi piace molto.

Dall’anno scorso insegno anche traduzione allo IULM nel corso di laurea magistrale.

Le mie giornate iniziano presto e finiscono tardi perché cerco di conciliare lavoro, studio e famiglia. Abitare a 200 mt dal Coworking è una grande risorsa, perché mi permette di avere il mio spazio e soprattutto di condividerlo con altri professionisti, che per me è molto stimolante.

Raccontaci della tua esperienza in Coworking Lab! Cosa ti ha portato a scegliere questo coworking? Da quanto lavori qui? Quali sono le cose che apprezzi di più?

Per 3 anni ho lavorato da casa ma poi ha iniziato a diventarmi stretta, anche perché non sempre era facile mettere un confine fra orari lavorativi e tempo per la famiglia, quindi ho cercato su Google e da 5 anni sono felicemente parte della community di Coworking Lab.

Qui è come avere dei colleghi, ma solo con i lati positivi!

Ci sono molte occasioni di confronto e scambio, ma poi ognuno è completamente libero e autonomo nel proprio lavoro.

L’ambiente è molto bello e fa sempre un’ottima impressione anche sui clienti che ricevo nelle sale riunioni.

Raccontaci delle opportunità di business che si sono create, o che ti piacerebbe creare, nella community! Hai già sviluppato dei progetti di business con altri coworkers? Come sono nati? Come si sono evoluti? Vedi altre possibilità di sviluppo con altri coworkers? 

Ho indirizzato con molto piacere conoscenti e amici da altri coworkers, non solo per gli ottimi rapporti ma anche perché vedo quotidianamente come lavorano, quindi sono sicura di consigliare bene.