bando: oltre nuove imprese tasso zero
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bando: oltre nuove imprese tasso zero
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Bando Equity Crowdfunding
L’iniziativa del Bando Equity Crowdfounding (fase 2) presentata ha un chiaro carattere sperimentale e si propone di supportare efficacemente le Start-Up Finaliste e Semifinaliste del rinomato concorso regionale ‘Start Cup Lombardia’. L’obiettivo principale è quello di facilitare la raccolta di capitale di rischio, cruciale per il lancio e lo sviluppo delle giovani imprese innovative. Per raggiungere tale scopo, il programma incoraggia l’utilizzo di metodi di finanziamento moderni e accessibili, come l’equity crowdfunding.
L’iniziativa del Bando Equity Crowdfounding mira così a creare un ambiente fertile per l’innovazione e l’imprenditorialità, ampliando le opportunità di crescita economica e di sviluppo tecnologico nel territorio lombardo.
Chi può partecipare al Bando Equity Crowdfunding?
Per esprimere il proprio interesse a prendere parte a questa iniziativa, le Start-Up che hanno raggiunto le fasi finali e semifinali sono tenute a: a) essere legalmente costituite, registrate e attive nel Registro delle Imprese (come attestato dalla visura camerale), oppure impegnarsi a soddisfare questi requisiti entro il 1° ottobre 2024; b) possedere una sede legale e/o operativa in Lombardia (come indicato nella visura camerale), oppure impegnarsi a stabilirla entro il 1° ottobre 2024.
Dotazione finanziaria del Bando
La dotazione finanziaria del Fondo di garanzia regionale è stata fissata a 4.500.000,00 euro. Questo fondo è destinato a sostenere progetti e iniziative all’interno della regione, fornendo un solido sostegno finanziario.
Per quanto riguarda gli investimenti in equity, questi sono realizzati utilizzando esclusivamente le risorse proprie degli Investitori Garantiti.
Questo approccio assicura che gli investimenti siano effettuati in modo responsabile e con una chiara tracciabilità delle origini dei fondi, permettendo così agli investitori di avere un controllo diretto e personale sulle loro partecipazioni finanziarie nel contesto delle start-up e delle imprese innovative supportate dal fondo
Bando Digital Export 2022
Cos’è
Il Sistema camerale lombardo e Regione Lombardia intendono sostenere le MPMI lombarde nello sviluppo e consolidamento della propria posizione sul mercato internazionale tramite il Bando Digital Export 2022 che aprirà dalle ore 11.00 del 9 maggio 2022 fino alle ore 12.00 del 17 giugno 2022.
A chi si rivolge
Le MPMI lombarde iscritte ed attive al Registro delle Imprese (che non abbiano beneficiato in passato dei bandi “E-commerce 2021” di Unioncamere Lombardia, “E-commerce per i mercati internazionali 2021” della Camera di commercio di Mantova e Bando Connessi edizioni 2021 e 2022 della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi).
Obiettivi
Il bando prevede il sostegno delle MPMI lombarde per lo sviluppo del proprio business all’estero attraverso un duplice intervento:
- l’impiego di un DEM (Digital Export Manager) che predisponga una strategia di espansione sui mercati esteri tramite l’utilizzo degli strumenti digitali;
- l’utilizzo dello strumento dell’E-commerce, incentivando l’accesso a piattaforme cross border (B2B e/o B2C) e i sistemi e-commerce proprietari (siti e/o app mobile).
Cosa finanzia
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto a parziale copertura delle spese sostenute (al netto di IVA) come da tabella sottostante, con due diverse tipologie di intervento.
(*) sommatoria delle spese ammissibili obbligatoriamente da sostenere a pena di decadenza dal contributo
(**) importi di spesa al di sopra dei quali il contributo riconoscibile resta invariato, è comunque possibile effettuare una spesa maggiore.
Entrambi gli interventi sono necessari, non è possibile richiedere solo uno dei due.
Per la parte “DEM”, il contributo è forfettario e pari a € 3.000 a fronte di una spesa almeno pari a € 6.000,00 per le voci di spesa indicate in seguito. Per la parte “E-commerce”, il contributo è invece variabile in funzione della spesa effettivamente sostenuta fino ad un massimo di € 5.000,00. Il contributo massimo riconoscibile per ciascuna impresa è quindi pari a € 8.000,00.
Ogni soggetto richiedente può presentare una sola richiesta di contributo.
Termini e modalità di presentazione delle domande
Le domande di partecipazione devono essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale, tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it dalle ore 11.00 del 9 maggio 2022 fino alle ore 12.00 del 17 giugno 2022 (salvo esaurimento anticipato delle risorse).
Per l’invio telematico è possibile accedere tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it con SPID, CNS o CIE o attraverso le credenziali rilasciate precedentemente al 28 febbraio 2021 e completare la registrazione seguendo le indicazioni ricevute alla mail indicata.
Chiarimenti e assistenza sui contenuti del Bando e sulla procedura di presentazione domande scrivere a imprese@lom.camcom.it; Problemi tecnici di natura informatica – Infocamere tel. 049.2015215.
Fonte e Normativa Per maggiori informazioni e approfondimenti:
Fondo impresa femminile
Cos’è
Il Fondo impresa femminile è stato istituito dall’articolo 1, comma 97, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023”), con una dotazione di 40 milioni di euro, al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese.
Il Fondo è istituito nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico che si avvale, in qualità di Soggetto gestore, dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia.
A chi si rivolge
Il Fondo è volto a sostenere imprese femminili (intese come imprese a prevalente partecipazione femminile e lavoratrici autonome). Imprese di qualsiasi dimensione, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale. Imprese già costituite o di nuova costituzione, attraverso la concessione di agevolazioni nell’ambito di una delle due seguenti linee di azione:
- incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili;
- incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili.
Il Fondo sostiene, inoltre, azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile. Vengono attuate dal Soggetto gestore, sulla base di un piano di attività condiviso con il Ministero. Tutto questo avviene attraverso iniziative per la promozione del valore dell’imprenditoria femminile nelle scuole e nelle università. Iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne, di orientamento e formazione verso percorsi di studio nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale e attraverso azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa e promuovere i programmi finanziati dal Fondo stesso.
Cosa finanzia
Le agevolazioni sono concesse a fronte di programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile ovvero per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, nei seguenti settori:
- produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
- fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
- commercio e turismo.
L’agevolazione
Il finanziamento, della durata massima di 8 anni, è a tasso zero e non è assistito da forme di garanzia.
Costituiscono spese ammissibili alle agevolazioni le spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante, alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale.
In aggiunta a tali agevolazioni, per le imprese beneficiarie sono previsti servizi di assistenza tecnico-gestionale, fino all’importo massimo di 5.000,00 euro per impresa fruibile in parte attraverso servizi erogati dal Soggetto gestore, in parte in forma di voucher per l’acquisto di servizi specialistici presso terzi.
Termini e modalità di presentazione delle domande
Le agevolazioni sono concesse con una procedura valutativa a sportello.
Le domande di agevolazione devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica che sarà messa a disposizione in un’apposita sezione del sito internet del Soggetto gestore, www.invitalia.it
La procedura individua date distinte per la presentazione al Soggetto gestore Invitalia delle domande relative agli interventi per l’avvio di nuove imprese e relative agli interventi per lo sviluppo di imprese costituite da almeno 12 mesi. In entrambi i casi, è prevista una fase preliminare di compilazione della documentazione:
- Avvio di nuove imprese femminili: la compilazione della domanda è possibile dalle ore 10:00 del 5 maggio 2022 e la presentazione a partire dalle ore 10:00 del 19 maggio 2022;
- Sviluppo di imprese femminili già costituite: la compilazione della domanda è possibile dalle ore 10:00 del 24 maggio 2022 e la presentazione a partire dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022.
Fonte e Normativa
Per maggiori informazioni e approfondimenti: www.mise.gov.it
5 ragioni per lavorare in un coworking
Networking, crescita e self-branding: ecco le magie che accadono in uno spazio di lavoro flessibile
Tratto da ninjamarketing.it (05.11.2019)
In qualsiasi città oggi è possibile trovare e lavorare in un coworking, luoghi dedicati al lavoro che potrebbero sembrare a prima vista un fenomeno passeggero o una questione di moda.
In realtà, per molte aziende, startup e professionisti, si tratta di una scelta ben ponderata, sulla base di una serie di vantaggi che lavorare in un coworking offre.
Dai piccoli spazi sopra le caffetterie alle più grandi catene internazionali, ogni coworking ha le sue caratteristiche specifiche e si apre alle aspettative più varie di ogni azienda, grazie alla carta vincente della flessibilità.
Se sei mai entrato in un coworking, avrai anche notato un altro aspetto comune: il design degli interni e la planimetria sono sempre eccezionali, pensati per essere al servizio delle esigenze lavorative, dalle lunghe riunioni strategiche, agli incontri informali davanti a un caffè.
Secondo Harvard Business Review, infatti, anche gli spazi di lavoro possono avere effetti diretti sulla produttività.
Alcuni professionisti, ad esempio, sostengono che lavorare in un coworking gli aiuti a cambiare scenario e a sbloccare la creatività, costringendoli a smettere di nascondersi dietro lo schermo e permettendogli di relazionarsi dal vivo con altre persone, creando nuove relazioni. Molti coworking, come Copernico, ospitano anche eventi per i propri membri, con l’idea di creare continua crescita per le rispettive aziende.
Ecco quindi 5 buoni motivi per scegliere un coworking come spazio per il tuo lavoro.
1. Tutto ciò di cui hai bisogno in un unico costo
Forse siamo partiti dal fattore più lampante, ma per il successo di un’azienda anche il bilancio è un aspetto che non si può sottovalutare.
Soprattutto se hai appena avviato una startup, magari non avrai bisogno di un intero piano di uffici e anche tutte le altre spese generali ne beneficeranno. Pensa di poter avere a disposizione un ufficio personale, una sala riunioni, una caffetteria, una sala conferenze, senza dover pensare anche ai costi di luce, Internet o alla fotocopiatrice.
I piani flessibili offerti da un coworking sono la scelta ideale anche per quelle aziende che scelgono lo smart working, per offrire ai lavoratori spazi diversi in cui svolgere la propria attività, in tutta tranquillità.
2. Un’incredibile energia
L’atmosfera che si respira in un coworking è eccezionale. Tutti sono impegnati al massimo nel proprio lavoro ed esiste uno scambio continuo di contatti, idee e conversazioni, che ti faranno sentire parte di una community.
Non c’è da meravigliarsi se in un coworking si vedono tanti sorrisi: qui le persone amano il loro lavoro e possono sentirsi parte di qualcosa di più grande, andando oltre i limiti delle mure della propria azienda, allargando le prospettive e aiutando a pensare fuori dagli schemi.
3. Le opportunità del networking
In un coworking tutte le persone sono lì per lavorare: questo aspetto che potrebbe sembrare così banale, in realtà permette di escludere la pressione che si crea, ad esempio, durante un incontro commerciale per chiudere una vendita. Il networking che avviene qui è diverso da quello durante gli eventi di settore, ad esempio.
Ci si incontra e si collabora in modo più rilassato e produttivo, perché l’obiettivo di tutta la community è creare nuove opportunità di crescita per i rispettivi business.
Dagli imprenditori ai liberi professionisti, il mix di persone è uno dei punti di forza degli spazi di coworking. È utile per stabilire contatti in altri settori e significa che ogni giorno è pieno di opportunità di networking naturali.
4. Esiste una cultura aziendale già pronta
I dirigenti sono diventati sempre più consapevoli della necessità di una cultura aziendale sul posto di lavoro e lavorare all’interno di una comunità più ampia significa che avere maggiori probabilità di incontrare questa cultura aziendale anche in altri lavoratori, e condividere non solo idee ma anche prassi e obiettivi.
Lavorare al fianco di liberi professionisti che scelgono il proprio lavoro per poter riconoscere, ad esempio, il valore dell’equilibrio tra lavoro e vita privata, significa aiutare la crescita dei dipendenti dell’azienda.
5. Un sano work-life balance
Un coworking, con i suoi orari, i suoi spazi flessibili, la capacità di assecondare ogni progetto, dal più semplice al più ambizioso, consente anche di lasciare da parte molte preoccupazioni e avere più tempo da dedicare alla propria vita privata.
Un punto da non sottovalutare se si considera che oggi, per la maggior parte dei millennial, il work-life balance è uno degli aspetti da prendere in considerazione nella scelta del proprio lavoro.
Per non parlare delle palestre e degli spazi dedicati alle attività ricreative per staccare dal lavoro: cosa c’è di meglio che concludere la giornata con una lezione di yoga per tornare a casa già perfettamente rilassati?
Uno spazio di coworking permette anche questo: ritrovare ritmi più adeguati alle proprie esigenze, conciliando in un unico luogo lavoro e attività per il proprio benessere personale.
Bando ARCHE’ 2020
MISURA DI SOSTEGNO ALLE START UP LOMBARDE IN RISPOSTA ALL’EMERGENZA COVID-19
Il Bando Archè 2020 è una misura di Regione Lombardia atta a sostenere le nuove realtà imprenditoriali lombarde – sia MPMI che professionisti – che necessitano di un sostegno pubblico per definire meglio il proprio modello di business, trovare nuovi mercati e sviluppare esperienze di co-innovazione in grado di rafforzarle, in particolar modo per rispondere agli effetti della crisi innescata dal Covid-19 che le ha costrette a sostenere i costi del lockdown e a subire uno shock di capitale (la raccolta di fondi per tre su quattro start up è stata interrotta o annullata o diminuita) e un calo delle entrate conseguente a un calo della domanda.
Chi sono i beneficiari?
Possono presentare domanda di partecipazione le Micro, Piccole e Medie imprese e i Liberi Professionisti (anche in forma associata) con i seguenti requisiti al momento della presentazione della domanda:
- Micro, piccole e medie imprese ai sensi dell’Allegato I del Regolamento UE n. 651/2014, regolarmente costituite, iscritte nel Registro delle Imprese delle Camere di Commercio e attive da un minimo di 12 mesi e fino ad un massimo di 48 mesi con almeno una sede operativa attiva in Lombardia come risultante da visura camerale ed oggetto dell’intervento;
- Professionisti, che appartengano ad uno dei settori di cui alla lettera M del codice prevalente ATECO 2007, che abbiano eletto a luogo di esercizio prevalente dell’attività professionale uno dei Comuni di regione Lombardia. I professionisti singoli devono essere in possesso di partita IVA o aver avviato l’attività professionale (oggetto della domanda di contributo), come risultante dal Modello dell’Agenzia delle Entrate “Dichiarazione di inizio attività, variazione dati o cessazione attività ai fini IVA” e s.m.i o da documentazione equivalente, da più di 12 mesi fino a un massimo di 48 mesi; gli studi associati (non iscritti al Registro delle Imprese) devono essere in possesso del contratto associativo tra professionisti o documentazione equivalente e aver avviato l’attività professionale (oggetto della Domanda di contributo) come risultante dal Modello dell’Agenzia delle Entrate “Dichiarazione di inizio attività, variazione dati o cessazione attività ai fini IVA” e s.m.i o da documentazione equivalente, da 12 mesi fino ad un massimo di 48 mesi. I Professionisti (studi associati) iscritti al Registro delle Imprese dovranno partecipare in qualità di MPMI.
Ogni soggetto può presentare una sola domanda.
Quali sono le spese ammissibili?
Il Bando Archè 2020 sostiene le nuove realtà imprenditoriali lombarde (sia MPMI che professionisti) – c.d. start up – che necessitano di un sostegno pubblico per definire meglio il proprio modello di business, trovare nuovi mercati e sviluppare esperienze di co-innovazione in grado di rafforzarle, in particolar modo per rispondere agli effetti della crisi innescata dal Covid-19 che le ha costrette a sostenere i costi del lockdown e a subire uno shock di capitale.
Sono ammissibili progetti di rafforzamento (unicamente presso la sede in Lombardia) per la realizzazione degli investimenti (materiali e immateriali) necessari alle fasi di prima operatività, nonché a consolidare ed espandere le attività di impresa/professionale.
Quale contributo da la Regione Lombardia?
L’agevolazione si configura come contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese considerate ammissibili e nel limite massimo di 75.000 €. L’investimento minimo ammissibile è pari a 30.000 €.
Puoi presentare la domanda dalle ore 12.00 del giorno 11 settembre 2020 alle ore 18.00 del giorno 18 settembre 2020!
Bando e-commerce 2020: nuovi mercati
La Regione Lombardia annuncia il Bando E-Commerce 2020 per sostenere le imprese della Lombardia che “intendono sviluppare e consolidare la propria posizione sui mercati internazionali tramite strumenti di commercio elettronico”.
Il bando incentiva l’accesso a piattaforme cross border (business to business, B2B e/o business to consumer, B2C) e/o sistemi e-commerce proprietari (siti e/o app mobile).
Chi sono i beneficiari?
Micro, piccole o medie imprese con sede legale/operativa in Lombardia.
Quali sono le spese ammissibili?
Sono ammesse al contributo le seguenti voci di spesa rivolte ai mercati di destinazione indicati dall’impresa nella descrizione del progetto:
a) accesso ai servizi di vendita online sui canali prescelti;
b) analisi di fattibilità del progetto, con particolare riferimento alle esigenze di adeguamento amministrativo, organizzativo, formativo, logistico, di acquisizione di strumenti e servizi;
c) organizzazione di interventi specifici di formazione del personale (fino a un limite massimo del 20% della somma delle restanti voci di spesa ad esclusione della voce l);
d) acquisizione ed utilizzo di forme di smart payment;
e) realizzazione di una strategia di comunicazione, informazione e promozione per il canale export digitale; con specifico riferimento al portafoglio prodotti, ai mercati esteri e ai siti di vendita online prescelti. Ad esempio predisposizione delle schede prodotto nonché di tutorial, gallery fotografiche, webinar, per la presentazione degli articoli e relative traduzioni in lingua;
f) progettazione, sviluppo e/o manutenzione di sistemi e-commerce proprietari (siti e/o app mobile), anche per quanto riguarda la sincronizzazione con canali marketplace forniti da soggetti terzi;
g) progettazione, sviluppo e/o manutenzione di piattaforme di AR Business commerce, ad esempio simulatori 3D olografici che permettano di visualizzare gli ambienti;
h) sostegno al posizionamento dell’offerta sui canali commerciali digitali prescelti verso i mercati esteri selezionati;
i) automatizzazione delle operazioni di trasferimento, aggiornamento e gestione degli articoli da e verso il web (API – Application Programming Interface).
j) raccordo tra le funzionalità operative del canale digitale di vendita prescelto e i propri sistemi CRM;
k) protezione e/o registrazione dei marchi e/o degli articoli compresi nel portafoglio prodotti nei mercati di destinazione prescelti;
l) campagna digital marketing ed attività di promozione sui canali digitali (fino un limite del 20% della somma delle restanti voci di spesa ad esclusione della voce c)).
Quale contributo da la Regione Lombardia?
Contributo a fondo perduto pari al 70% delle spese ammissibili, fino ad un contributo massimo di 10.000 Euro.
Bando Impresa Sicura 2020
Bando per l’accesso al rimborso delle spese sostenute dalle imprese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale
In seguito dell’emergenza sanitaria da COVID-19 e al fine di sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese operanti su tutto il territorio nazionale, è nata una nuova iniziativa, il Bando Impresa SIcura 2020 che prevede per le imprese il rimborso delle spese sostenuto per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale come mascherine e guanti.
A curare gli adempimenti tecnici ed amministrativi è INVITALIA, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa Spa, incaricata di erogare i rimborsi previsti dal Bando per un totale di 50.000.000 di euro.
Ecco cosa sapere su Bando Impresa Sicura 2020
- BENEFICIARI
Possono beneficiare del rimborso previsto dal presente Bando tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato, che, alla data di presentazione della domanda di rimborso di cui al punto 9.1, sono in possesso dei seguenti requisiti:
a) sono regolarmente costituite e iscritte come “attive” nel Registro delle imprese; b) hanno la sede principale o secondaria sul territorio nazionale; c) sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria e non sono sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria.
- SPESE AMMISSIBILI
Sono ammissibili le seguenti tipologie di spesa:
– mascherine filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3; – guanti in lattice, in vinile e in nitrile; – dispositivi per protezione oculare;
– indumenti di protezione, quali tute e/o camici; – calzari e/o sovrascarpe; – cuffie e/o copricapi; – dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea; – detergenti e soluzioni disinfettanti/antisettici.
Le spese devono:
a) essere sostenute nel periodo compreso tra il 17 marzo 2020 e la data di invio della domanda di rimborso di cui al punto 9.1.; b) essere non inferiori a euro 500,00 (cinquecento/00);
Contributo a fondo perduto pari al 100% delle spese ammissibili sostenute e fino ad un importo massimo di 150.000,00 Euro.
- MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
Prenotazione del contributo a partire dal giorno 11 maggio 2020
- DOCUMENTI E INFORMAZIONI NECESSARI PER LA PRENOTAZIONE DEL CONTRIBUTO
– Codice Fiscale dell’impresa proponente;
– Codice Fiscale del legale rappresentante, ovvero del titolare dell’impresa proponente o della persona giuridica in caso di impresa proponente amministrata da soggetti diversi dalle persone fisiche;
– Importo da rimborsare.